Un arresto per immigrazione clandestina nel reggino

Reggio Calabria Cronaca

In data odierna l’Arma dei Carabinieri e la Polizia di Stato della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica di Palmi hanno tratto in arresto Luca Laguteta in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP dott. Fulvio Accurso.

La misura cautelare in carcere era stata richiesta dalla Procura della Repubblica, diretta dal dott. Giuseppe Creazzo, all’esito di articolate attività di indagine dei sostituti procuratori Giulia Pantano e Antonio D’Amato, i quali hanno coordinato il lavoro di Polizia di Stato e Carabinieri, utilizzando svariate segnalazioni provenienti dalla Prefettura di Reggio Calabria- Sportello Unico per l’Immigrazione

A Luca Laguteta sono stati contestati plurimi reati, commessi in concorso con imprenditori agricoli e con un uomo extra comunitario, allo stato irreperibile, di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina (reato previsto dall’art. 12 del Testo Unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero).

In particolare, le complesse attività investigative hanno consentito di svelare una serie di comportamenti, elevati a sistema, grazie al quale, per effetto di ipotetici contratti di lavoro nel settore dell’agricoltura, molti cittadini extracomunitari sono riusciti a fare ingresso, in maniera legale, nel territorio dello Stato italiano e a rimanervi, in violazione delle norme riguardanti il Testo Unico della disciplina dell’immigrazione.

Si è registrato, infatti, all’esito delle indagini, la seguente situazione: Laguteta avviava la procedura per il nulla osta all’impiego della manodopera, poi, rilasciato dalla Prefettura di Reggio Calabria. Il nulla osta veniva, successivamente, ritirato dal datore di lavoro ed era volto a far entrare legalmente, in territorio italiano, gli stranieri extra-comunitari, i quali, tuttavia, non formalizzavano il contratto di lavoro. Gli extra comunitari sarebbero stati impiegati in lavori a nero e a basso costo.

Il cittadino extra comunitario ricercato, invece, aveva il compito di reclutare i soggetti, a loro volta, extra comunitari, disposti, in cambio dell’erogazione di somme di denaro, ad avvalersi del meccanismo per entrare legalmente in territorio italiano, senza tuttavia, formalizzare l’assunzione.