Caso Kate. Stampa Nigeriana: verso di noi ignoranza e intolleranza

Calabria Attualità

Il caso di Kate Omoregbe, la ragazza nigeriana detenuta a Castrovillari, cui è stato concesso l'asilo politico in Italia perché avrebbe rischiato la lapidazione se fosse stata rispedita in Nigeria, sbarca sui giornali locali dopo che il governo di Abuja ha liquidato la sua versione come "assolutamente falsa". In un editoriale pubblicato sull'edizione settimanale del giornale “Weekly Trust” a firma di Farooq Kperogi, intellettuale nigeriano che insegna giornalismo negli Usa, dopo un articolato ragionamento si conclude che gli italiani abbiano creduto a Kate solo per un misto di "islamofobia e razzismo verso gli africani". L'editoriale inizia con una considerazione generica, e cioè che i nigeriani all'estero possono "dire le cose piu' bizzarre e false, ma queste possono diventare realtà?". Kperogi spiega con precisione ai nigeriani la versione di Kate e esclama: "incredibile, vero? Ma questo è niente". L'anomalia, per il professore, è che il Parlamento italiano le ha creduto e ha preso a cuore la sua causa: "è così conveniente mentire in Europa in nome della Sharia?", si chiede. La vicenda, prosegue, "ha provocato in me un misto di emozioni. All'inizio mi sono messo a ridere perché ho pensato che nessuna persona intelligente potesse credere a Omoregbe". Per una serie di ragioni che elenca: perché in Nigeria mai nessuno è stato lapidato, per nessun motivo, tanto meno per una mancata conversione all'Islam; perché la Costituzione nigeriana garantisce a chiunque di professare la propria religione, incluso di cambiarla; perché l'Islam non prevede alcuna punizione per chi rifiuta la conversione; perché nello stato confederale di Edo da cui proviene Omoregbe non è in vigore la Sharia; perché la Nigeria è una nazione multiconfessionale, tanto che il suo attuale presidente, per fare un esempio, è cattolico. Questi i motivi per cui l'editorialista ha riso. "Poi sono diventato serio", scrive, "esattamente quando ho letto che il più alto organo legislativo italiano ha raccolto il suo appello. Chi può prendere seriamente una storia così infantile, raccontata poi da una criminale?", si chiede Kperogi facendo riferimento alla pena scontata da Omoregbe per spaccio di droga. "Solo persone stupide e ignoranti, ma i politici e i giudici italiani non lo sono". Quindi perché è stata creduta? "Ho due teorie", si risponde l'editorialista: "Primo perché gli italiani sono così etnocentrici che sono pronti a credere alle cose peggiori di qualunque altra nazione, specie se africana. Per questo è inutile indagare su allarmi eccentrici quando si crede che gli africani sono cannibali, girano nudi, vivono nelle caverne".

Seconda teoria: "la dilagante islamofobia nei Paesi europei ha predisposto i suoi cittadini a credere a tutto". Per questo, "quando combini razzismo per l'Africa e paura per l'Islam, si crea un misto di emozioni da diventare cosi' bigotti e credere alla piu' evidente delle falsità". Infine si cita il caso di un altro nigeriano, Felix Eugunne, che nel 2007 "raggirò" gli italiani raccontando che se fosse stato espulso in Nigeria sarebbe stato ucciso perché aveva messo incinta una ragazza islamica. "Vi lascio solo immaginare quanti nigeriani mentano nel nome della Sharia per acquisire lo stato di rifugiato nei Paesi europei", termina l'editoriale.