Arrestati tre fiancheggiatori di Pietro Criacro della cosca Cordì

Reggio Calabria Attualità
Pietro Criaco

Tre persone sono state arrestate stamattina per aver favorito la latitanza di Pietro Criaco, presunto killer della cosca Cordì arrestato ad Africo nel dicembre 2008. A finire in manette in esecuzione di un’ordinanza del gip Adriana Trapani, su richiesta del procuratore aggiunto della Dda Nicola Gratteri, il 39enne Antonio Iulis, il 34enne Giuseppe Romeo (detto 'u Bovicianu'), e il 46enne Valerio Farcomeni. Ad eseguire gli arerstti i poliziotti della squadra mobile di Reggio Calabria e dei Commissariati di Siderno e Bovalino. L'attività investigativa che ha portato all'arresto del latitante è stata condotta ininterrottamente per due anni, durante i quali sono stati effettuati servizi tecnici di intercettazione e appostamento e pedinamento. Da quanto è emerso i favoreggiatori avrebbero accompagnato Criaco negli spostamenti nei covi in cui si rifugiava, utilizzando ricetrasmittenti per comunicare eventuali posti di blocco delle forze dell'ordine. In particolare, nel corso di una perquisizione in uno stabile in contrada Petrilli a Bianco nelle disponibilità di Romeo è stato trovato un bunker ricavato sotto il pavimento e al quale si accedeva attraverso un ingresso nascosto in una cabina armadio adiacente alla camera da letto della moglie di Pietro Criaco. Per gli investigatori, il latitante si sarebbe nascosto per un periodo anche nell'abitazione del padre di Romeo a Bianco, dove in una cucina ricavata all'ingresso della costruzione, i poliziotti durante una perquisizione hanno trovato un altro bunker sotto il pavimento, al quale si accedeva attraverso un'entrata sotto una piastrella con apertura a sistema idraulico dotato di telecomando. Infine, nel settembre 2006, Iulis e Romeo sono stati videoripresi mentre effettuavano una bonifica (alla ricerca di microspie) nell'azienda zootecnica di Valerio Farcomeni.